Molti lo consideravano un uomo burbero, forse troppo, per la Formula 1. Altri lo accusavano di assumere atteggiamenti troppo paternalistici nei confronti dei suoi giovani piloti. Invece, Ken Tyrrell, meglio noto come “il boscaiolo”, era un costruttore con le idee molto chiare e, soprattutto, con un gran fiuto per scoprire i talenti. Ma non erano solo queste le qualità di questo inglese sanguigno, nato a West Horsley, nel Surrey, il 3 maggio 1924.
Durante le ultime fasi della guerra, Ken Tyrrell prestò servizio nella RAF, a bordo di un bombardiere. Una volta concluse le ostilità, intraprese l’attività di commerciante di legnami, abbattendo e vendendo alberi alle segherie. Era convinto, Tyrrell, che il legname sarebbe servito ad un’Inghilterra da ricostruire dopo i drammi della guerra, e non sbagliava.
Oltre al cricket, una delle sue grandissime passioni era il calcio e fu proprio l’amore per questo sport, ironia della sorte, a spingerlo verso l’automobilismo. La squadra di calcio del suo paese, infatti, organizzò un viaggio per assistere ad un Gran Premio di Formula 1, a Silverstone. Era il 1947. Per Tyrrell, l’assistere a quell’evento rappresentò una sorta di folgorazione.
Dopo aver seguito una gara di Formula 3, riservata a vetture da 500cc, decise di tentare la fortuna in quel mondo.