Ferrari 312 F1Dywa F1 0010

Cap.1: Un autoditatta all'avanguardia
Cap.2: L'inizio dell'avventura
Cap.3: Soluzioni che sorprendono
Cap.4: Una nuova vita
Cap.5: Il futuro di Monguzzi



Nella formula uno di oggi, ipertecnologica, stramiliardaria, nonché vetrina esclusiva di grandi gruppi automobilistici internazionali, non c’è più spazio per appassionati intraprendenti e artigiani ardimentosi; semplici romantici e geniali innovatori; preparatori e garagisti, come erano chiamati i team manager inglesi da Enzo Ferrari.

Tra i team minori, qualcuno cerca ancora di resistere, ma Minardi ha dovuto vendere ad un imprenditore del settore aeronautico e trovare sponsor malesi per continuare a correre, mentre altri come Jordan hanno seri problemi di budget. Evoluzione o involuzione? Dipende dai gusti. Molti preferivano la F.1 dei garagisti: quella dei sorpassi mozzafiato, delle vere curve di Lesmo, dei grandi campioni, di vetture tecnicamente diverse e con motori differenti, delle gomme slick, dei paddock più accessibili. Quella più a misura d’uomo, dove la fantasia, la goliardia, l’inventiva e i rapporti con gli altri, avevano ancora la loro importanza. Cos’è rimasto oggi di tutto ciò? Nulla.

L’omologazione regna sovrana, a partire da motori tutti uguali, con la medesima architettura a dieci cilindri, per arrivare ad una pletora di piloti mediocri, spacciati per fenomeni, che sfilano in fila indiana su tanti kartodromi. E allora? Allora spazio all’ “amarcord”. Vale la pena guardare indietro nel tempo, agli anni settanta e ottanta, anche se per molti – soprattutto per i più giovani - ciò significa andare alla preistoria. Vale la pena raccontare la storia di un costruttore unico nel suo genere, che ha realizzato il sogno di una vita, costruirsi una vettura di F.1 nella propria officina.

Un progettista atipico, non un ingegnere ma un semplice appassionato autodidatta, eppure per alcuni aspetti all’avanguardia. Per esempio nell’uso di nuovi materiali di derivazione aeronautica. Ancor oggi, quando guardiamo i disegni originali della sua F.1, non possiamo far altro che rimanere meravigliati tanto sono accurati.

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Intro "Grandi monoposto"