Dywa
F1 0010
Cap.1: Un autoditatta all'avanguardia Cap.2: L'inizio dell'avventura Cap.3: Soluzioni che sorprendono Cap.4: Una nuova vita Cap.5: Il futuro di Monguzzi Il nome del nostro personaggio è “Dydo” Monguzzi, all’anagrafe Pietro Monguzzi, mentre il nome delle sue monoposto è DYWA. Monguzzi nasce a Milano sessant’anni fa, ma li porta bene e quindi non li dichiara mai. DYWA è un nome di fantasia, nato dalle sue iniziali e da quelle del fratello di sua moglie, Walter, che poi ha preferito occuparsi d’altro. Dydo inizia fin da ragazzo a frequentare il circuito di Monza e a darsi da fare come meccanico. Dopodiché si specializza nel trasporto di vetture da competizione destinate a mostre e saloni e arriva a lavorare per la Marlboro, trasportando Mclaren, Alfa Romeo e Ferrari, in giro per il mondo da un’esibizione all’altra. A furia di portare in giro auto da corsa degli altri, a Monguzzi viene voglia di farsene una propria e si cimenta con una F.Monza, categoria da sempre fucina di talenti e di idee. Successivamente nel 1969 realizza una F.2. Compie un ulteriore salto di qualità nel ’72 quando inizia la costruzione di una F.5000 con motore Chevrolet, che aggiorna nel 1974. L’anno successivo dopo una serie di test e il reperimento di alcuni sponsor la vettura debutta a Zolder e poi corre ancora a Brands Hatch. I telai realizzati sono due e anche la loro veste aerodinamica subisce varie evoluzioni; entrambi gli chassis ora si trovano nel circuito di Cellule (CE) e sono da restaurare. Dopo alcuni anni di sosta, nel 1979 Monguzzi si rimette al tavolo da disegno e corona il proprio sogno, dando vita alla DYWA F.1 0010 dotata di motore Cosworth. I primi test vengono effettuati con lo stesso Dydo al volante, nel piccolo aeroporto di Schiranna (Varese). Dopo alcuni contatti con il Campione Europeo di F.2 Maurizio Flammini, la vettura debutta in pista a Monza nel giugno 1980, nel G.P. Lotteria abbinato alla gara del Campionato Internazionale di F.Aurora, con alla guida Piercarlo Ghinzani. Quell’anno Monza subisce “lo scippo” del G.P. di F.1 da parte di Imola e in sostituzione ospita per la prima e ultima volta una prova della serie britannica riservata a monoposto F.1 di “seconda mano”, vendute dai team ufficiali a squadre private. Per la cronaca, si contendono il titolo il cileno Eliseo Salazar e lo spagnolo Emilio de Villota, entrambi sulle Williams FW07 del Ram Racing. Alla fine la spunterà il secondo, ma non avrà fortuna, perchè non riuscirà a trovare un posto fisso in F.1, cosa che invece avverrà – anche se in squadre minori - per Salazar. Tra gli iscritti in F.Aurora c’è anche Giacomo Agostini, con una Williams FW06 Marlboro, ma l’ex-iridato delle due ruote ottiene solo qualche piazzamento. Top Stampa l'intera monografia Intro "Grandi monoposto" |