Formula Zero > Grandi monoposto

Le monoposto, oggi come ieri, sono l'elemento fondamentale che permette ad un pilota di esprimere il proprio talento. Ci sono stati moltissimi piloti nel passato che si sono bruciati la carriera perchè si sono ritrovati a condurre delle vetture che non erano propriamente all'altezza. Oppure ci sono stati piloti buoni, ma non certo dei fuoriclasse, capaci di fare incetta di vittorie o, ancora peggio, titoli mondiali grazie ad una vettura particolarmente riuscita.

Dagli anni in cui le sospensioni posteriori più "rivoluzionarie" erano quelle che sfuttavano il Ponte de Dion, a quelli in cui basta premere un pulsante per partire, si è potuto assistere ad una carrellata di monoposto "rivoluzionarie" particolarmente ricca. Anche se quelle che poi sono riuscite a portare al successo le loro innovazioni si contano sulla punta delle dita.

Dalle wing-car alle vetture con sei ruote, dalle monoposto a quattro ruote motrici a quelle con il doppio fondo, Formula Zero passa in rassegna con delle monografie - più o meno esaurienti -
tutte le vetture che hanno lasciato un segno nella storia progettuale della Formula 1.

Particolare attenzione viene posta alle monoposto prodotte negli anni '70 che spiccavano, più delle vetture degli anni precedenti, per l'arditezza e la fantasia delle soluzioni tecniche adottate.


» Monografia: Ferrari 375 F1 scritta da Matteo "Tower" Torre
» Monografia: Williams FW07 scritta da Luca "Mulder" Giraldi
» Monografia: Dywa F1 scritta da Luca "Mulder" Giraldi su autorizzazione di AC
» Monografia: Ferrari 312 F1 scritta da Gianluca "Amon" Cartosso
» Monografia: Tyrrell P34 scritta da Alessio "Alexp" Pieroni
» Monografia: Wolf WR1 scritta da Massimiliano "MaxiV" Vannini e Diego "Diegus" Malaspina