Ferrari 312 F1Dywa F1 0010

Cap.1: Un autoditatta all'avanguardia
Cap.2: L'inizio dell'avventura
Cap.3: Soluzioni che sorprendono
Cap.4: Una nuova vita
Cap.5: Il futuro di Monguzzi



La svolta arriva nel 1983, quando la Federazione Internazionale si prepara a varare i nuovi regolamenti tecnici della F.1 che entreranno in vigore nell’85. La cilindrata dei motori deve aumentare a 3.500 cc. e ci si appresta a creare la F.3000 (con i vecchi Cosworth ex-F1.) in sostituzione della F.2. In virtù di questi cambiamenti, la DYWA 0010 con alcune modifiche può tornare attuale.

Monguzzi prenota in esclusiva il circuito di Monza per far percorrere i primi metri (oggi si direbbe shakedown!) alla sua F.3000. Il pilota prescelto è Peo Consonni, al quale subentrerà in una prova successiva Guido Daccò. La meccanica e il telaio rimangono i medesimi ma Monguzzi ridisegna tutta la parte aerodinamica. Il muso ora non è più acuminato, la vettura viene dotata di fondo piatto e vengono realizzati tre tipi di fiancate. Nel primo disegno sono piccole a forma triangolare. Nel secondo invece sono più lunghe e terminano con la classica forma rastremata cosiddetta a “coca cola” (per via di una similitudine con il profilo delle bottigliette). Con questa configurazione compare anche il cofano motore.

L’ultima versione è un’evoluzione della seconda: viene eliminata la parte finale rastremata e le pance sono rettangolari. La DYWA F.3000 effettua altri test e mostra riscontri incoraggianti, tanto da suscitare l’interesse di Fulvio Maria Ballabio, che prova la monoposto. Il pilota milanese, con trascorsi in F.3 e F.2, ha spostato i propri interessi nel Principato di Monaco e creato la Monaco Racing Service, e ora si accinge a dare vita con alcuni soci ad una scuderia monegasca: l’Ecurie Monaco.

L’obiettivo è quello di debuttare in F.3000 con una nuova monoposto, ma anzichè realizzare una vettura completamente da zero si sceglie di ribattezzare la DYWA con il nome di Montecarlo GP 001 e di continuarne lo sviluppo. L’aerodinamica viene completamente rifatta, e prevede pance del tipo a “coca cola” con la carrozzeria del muso e del retrotreno realizzata in un pezzo unico. Con una nuova livrea rossa e bianca, i colori della bandiera monegasca, la Montecarlo GP 001 viene presentata alla stampa alla presenza del Principe Alberto per poi scendere in pista a Le Luc con Ballabio e Richard Dallest, destinato a pilotare la GP 001 solo nel finale di stagione (è infatti sotto contratto con la AGS, che ha consentito il test sulla propria pista privata di Le Luc).

Successivamente la vettura viene ancora modificata nella colorazione e debutta a Imola. Purtroppo a causa di alcuni problemi al cambio la vettura non si qualifica e di fatto si conclude qui la sua carriera: l’Ecurie Monaco decide di proseguire la stagione con una March. Prima di lasciare la scena, la Montecarlo GP 001 viene esposta staticamente a Monza in settembre in occasione del GP di F.1, mentre oggi dovrebbe trovarsi a Monaco nella collezione del Principe oppure appartenere ad un collezionista residente in Costa Azzurra.

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Intro "Grandi monoposto"